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Dal Portogallo a Bologna con l'oro al collo

Dal Portogallo a Bologna con l'oro al collo
15
Set

Oltre all'inarrivabile Simona (Pollastri), in Portogallo per la recente edizione del Campionato del Mondo femminile c'erano altre due atlete taggate Tubertini che sono rientrate in patria con una splendida medaglia d'oro al collo: la campionessa italiana 2013 Anna Sgobbo in forza ai Pescatori Padovani Tubertini di Paolone Bettella, la più "piccolina", che non si è fatta intimorire dal palcoscenico lusitano ed ha interpretato perfettamente la sua parte, e la bolognese Valentina Borsari, già campionessa italiana alcune stagioni orsono ed Azzurra nella sfortunata spedizione sudafricana in cui parte della nostra Nazionale rimase coinvolta in un incidente piuttosto grave; in quell'occasione le nostre ragazze dimostrarono una grinta ed una volontà incredibili e nonostante la tragedia quasi tutte riuscirono a pescare ed a strappare con i denti e le lacrime un bronzo che quella volta valse veramente più dell'oro. La stessa Valentina, in quell'occasione, pesco con un braccio al collo o quasi e si fece onore a suon di carpe pescate all'inglese, se la memoria non mi inganna!
Oggi Valentina è in organico al Team Crevalcore Tubertini ed ho avuto l'occasione di incontrarla ad una recente manifestazione sportiva, ghiotta occasione per scambiare con lei qualche impressione sulla trasferta portoghese.

Allora Valentina, due presenze in Nazionale, le tue, e due podi...
"Si, questo è stato il mio secondo Mondiale. La prima volta fu in Sud Africa e fu una vera tragedia prima delle gare, con l'incidente che coinvolse uno dei due pulmini su cui viaggiavamo, pulmino sul quale c'ero anch'io. Per certi aspetti, il posto ed anche il risultato, fu un Mondiale molto bello ma per il contorno assolutamente no. Quest'anno, in Portogallo, le cose sono andate benissimo da ogni punto di vista, un gruppo molto bello, dei CT che ci hanno preparate molto bene, un posto splendido e, per finire, l'oro... Non si può chiedere nulla di più!"

Raccontami le tue, le vostre giornate nella settimana prima delle gare...
"Si è creato subito un bel clima tra tutti, in un mix di esperienza e di gioventù che ha fatto benissimo a tutti. Le ragazze più esperte hanno condiviso tutto delle loro sensazioni e conoscenze durante le prove e le più giovani hanno raccolto tutto questo bagaglio di esperienze con profitto e partecipato attivamente ad ogni momento delle prove. Sono stati giorni molto duri dal punto di vista fisico, con giornate intere trascorse sotto il sole del Portogallo, a provare le varie tecniche; è una condizione che ti prova fisicamente e mentalmente. Veramente una bellissima esperienza che ha fatto crescere un po' tutti, credo."

Quindi si era creato un clima di grande collaborazione...
"Certo. Nonostante i tanti discorsi, consigli, suggerimenti, alla fine sul panchetto ci vanno le pescatrici, ed ognuna di noi riceveva delle sensazioni dalla pescata che stava facendo, aveva degli stimoli che abbiamo cercato di condividere al massimo. Dallo scambio di queste sensazioni di ognuna di noi ogni giorno si costruiva un piccolo tassello del mosaico che ha portato a definire la strategia migliore per le due gare. Poter condividere alla pari tutte queste cose è stata veramente "tanta roba!"

L'esperienza di uomini come Teodoro e Defendi, quindi, è stata fondamentale?
"Assolutamente si! Hanno portato la loro esperienza internazionale a noi, visto la tipologia di pescata che abbiamo dovuto fare, abbastanza insolita per le nostre acque. Grazie a tante sfumature che loro conoscono grazie alle loro esperienze all'estero è stato possibile arrivare a questo risultato."

A primavera avete tenuto due giorni di stage in un lago della provincia di Bologna, dove siete state obbligate a pescare all'inglese con elastico ammortizzatore in linea per catturare delle carpe che potevano essere paragonate ai barbi portoghesi. Quell'esperienza vi è tornata utile?
"Abbiamo provato fino all'ultimo, in Portogallo, di catturare questi barbi all'inglese, con filo sottile ed ami piccoli pasturandoli con bigattini incollati, a centro fiume. Durante i giorni, però, abbiamo notato che questi pesci erano incostanti, non distribuiti uniformemente nel campo gara e anche di taglia medio/piccola; inoltre si è dimostrata una tecnica piuttosto difficile, anche a causa del disturbo delle alborelle, molto numerose. Abbiamo deciso, allora, di ripiegare sulla pesca corta, con 5/6 pezzi di roubaisienne, per fare un buon "fatturato", come dicevamo noi..."

Quali specie avete catturato?
"La partenza l'abbiamo fatta sempre ad alborelle, numerose ed anche di buona taglia, per passare a forzare con terra e fouillis ed innescando il ver de vase quando ci si accorgeva che entravano i cefali. A quel punto si passava a pescare proprio quelli, girando la pescata su questi pesci da 200/300 grammi, la taglia ideale per fare del peso senza impazzire troppo, perche il cefalo è una specie piuttosto particolare da cercare negli esemplari grossi, quindi meglio optare per quelli medio/piccoli."

Immagino che avrai impiegato materiali Tubertini per questa trasferta mondiale.
Vuoi parlarne per i nostri lettori?

"Come galleggianti inglesi ho usato dei PRO 115 da 16 a 20 grammi, perchè era necessario un galleggiante dalla buona visibilità ma con doti di stabilità spiccata e l'antenna in plastica cava era l'ideale, meglio del classico fischione. L'importante era tararli allo spasimo. Come filo in bobina sulle inglesi avevo del Gorilla Sinking mentre le lenze per le roubaisienne le ho realizzate con del NEXT da 0.128 a 0.168 mm, a seconda della tipologia di lenza. NEXT anche per i terminali, sia da alborella che per i muggini e le inglesi. Come ami, per le alborelle ho preparato degli 1T dal n° 18 al 22; i più usati sono stati quelli del 20. Per la pesca ai muggini, gli ami erano dei 16 fino al 22 della serie 30, leggero e robustissimo, ideale per questi pesci dalla difesa molto violenta. Anche per gli elastici siamo state obbligate a prevedere una gamma piuttosto ampia di misure, visto che si poteva trovare sia del pesciolame che potevi gestire con un Catch Pole pieno da 0.09 mm. fino a degli Hollow Elastic da 2,8 mm per i combattimenti con pesci di taglia."

Angelo Borgatti