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Figli d'Arte crescono...

Figli d'Arte crescono...
15
Nov

Il 4 novembre scorso è stata una data doppiamente importante per la famiglia Tubertini!

Oltre al tradizionale evento del Tubertini Day, che ha portato sulle sponde del Campo Vecchio del Circondariale di Ostellato quasi trecento estimatori del marchio di Bazzano, c’è stato il battesimo del fuoco “agonistico” della terza generazione di Tubertini: dopo i fasti di ieri del capo dinastia Lele, “il biancone”, degli anni ’70, ’80 e ’90, il presente di Glauco, da anni sul palcoscenico dell’Eccellenza Nord e traghettatore nella modernità dell’Azienda, ieri ha impugnato una EVOLA9500 anche Matteo Tubertini, figlio di Glauco.

Per lui quasi un battesimo nella pesca sportiva, se si escludono un paio di pescate amatoriali, in mare, con il nonno ed il papà. Matteo sino ad ora è stato impegnato con altri sport ed interessi tipici della sua età, ma oggi ha voluto cimentarsi con quegli attrezzi e quelle tecniche di cui sente parlare da sempre in casa, una casa frequentata da sempre da grandissimi campioni che in questi decenni hanno incrociato le proprie strade con quelle della famiglia Tubertini.

Matteo ha dovuto cimentarsi con una pescata estremamente difficile e tecnica come quella alle placchette del Circondariale insidiate a roubaisienne con fouillis e ver de vase, condizione che manda in difficoltà non pochi agonisti di provata esperienza.

Per l’occasione il papà Glauco ha chiesto ad un campione di razza della Lenza Emiliana come Simone Carraro di fungere da tutor sul campo a Tubertini junior, per insegnarli i primi rudimenti di questa difficile specialità.

Ho avuto la fortuna di stare alle spalle dell’inedita coppia nel corso della gara, sotto l’ombrellone e a fianco di papà Glauco, ed è stato veramente un piacere vedere e constatare la costanza e la precisione di un istintivo come Carraro nel portare quasi per mano Matteo alla scoperta di quel mondo magico e complesso che è la roubaisenne: “esci adagio con la canna cala la lenza in perpendicolare. Tieni sospeso il galleggiante, fallo entrare in acqua dolcemente. Spostala un po’ di lato. L’antenna è rimasta un po’ fuori: quella è la mangiata, ferra! Rientra…”; dal canto suo il giovane Tubertini ha dimostrato una innata propensione ad affrontare la canna ad innesti e una buona capacità di seguire passo passo quanto gli stava infondendo un concentrato di decenni d’esperienze di un campione come Carraro.

E al termine Matteo/Carraro, in coppia con un altro mostro sacro come Umberto Ballabeni, hanno centrato un benaugurate 4° di settore che ha soddisfatto non poco l’allievo ed il maestro e, innegabilmente, riempito d’orgoglio papà Glauco!

Sulla sponda nonna Milena aveva un sorriso al neon stampato sul viso; al suo fianco, in silenzio assorto, “il biancone” non perdeva un movimento della terza generazione di Tubertini: buon sangue…

Glauco Tubertini

Oggi ha esordito la terza generazione Tubertini, tuo figlio Matteo…

“Diciamo che oggi Matteo è venuto a fare una pescata con degli amici. Il suo interesse principale, comunque, per il momento deve rimanere la scuola e la Maturità che dovrà affrontare a luglio. Sino ad ora i suoi interessi sono stati altri, quelli tipici dei ragazzi della sua età. Certamente mi ha fatto molto piacere che lui abbia voluto avvicinarsi al nostro mondo; sarà comunque lui a decidere cosa fare in futuro: se vorrà continuare bene ma se le sue scelte saranno altre andrà comunque bene ugualmente!”

Oggi ha avuto un maestro d’eccezione: Simone Carraro…

“Simone è stato eccezionale! Gli ha insegnato, lo ha impostato nei movimenti, lo ha seguito passo passo per tutta la gara. Debbo dirti che sono stato molto impressionato da come Matteo ha risposto: considera che lui non ha mai pescato se escludiamo qualche uscita in mare, durante le vacanze. Non ha mai preso in mano una roubaisienne ed oggi si è trovato ad affrontare le condizioni piu impegnative, con una tecnica complessa come la pesca alle placchette con fouilllis e ver de vase. Ha dimostrato una naturalezza nei movimenti ed una facilità di esecuzione che mi ha veramente sorpreso. Ti confesso che mi sono anche un po’emozionato!”

Matteo Tubertini

Matteo, oggi hai esordito nella tua prima gara con la tecnica più difficile e con un maestro d’eccezione come Simone…

“Debbo dire che è stato un po’ faticoso, è stata la prima volta che ho preso in mano quella canna… Però mi sono divertito e sono contento.”

Com’è Simone come tutor?

“E’ stato molto bravo e soprattutto… paziente!”

Com’è stato l’impatto con la pesca e la gara? Pensi di seguire le orme di tuo padre e del nonno?

“Si, mi sono divertito molto. Credo proprio che tornerò e poi… vedremo. Questo mondo mi piace e spero di essere all’altezza di quello che hanno fatto loro.”

Angelo Borgatti