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Medelana senza segreti per Golden Fish

Medelana senza segreti per Golden Fish
09
Mag

L’avvio dell’ultima edizione del Trofeo Eccellenza Centro, lo scorso 5 maggio sulle sponde del Po di Volano a Medelana, ha messo subito in evidenza una delle più forti realtà del panorama agonistico della Pesca al Colpo del Centro Italia: la Golden Fish Verde Azzurro Tubertini.I ragazzi marchigiani hanno saputo interpretare alla perfezione un campo gara che, pur prodigo di tante catture, sa essere spietatamente avaro e in apparenza quasi senza vita se non lo si capisce fino in fondo e non lo si sa interpretare nelle sfumature.

Le bizze di una stagione che sempre più veste i panni di un clima quasi equatoriale, con piogge e sbalzi di temperatura di ogni intensità pressoché tutti i giorni, condizionano in maniera sensibile la velocita della corrente ed il livello dell’acqua, quindi le prove disputate ieri spesso diventano poco indicative oggi e quindi il senso dell’acqua e l’esperienza diventano oltre modo indispensabili per ben figurare su queste acque.

Luigi Belli e compagni, dopo aver frequentato le sponde di Medelana diverse volte nel mese di aprile e lo stesso Memorial Van den Eynde la domenica precedente, a causa delle mutate condizioni di corrente che impedivano quasi l’azione di pesca sule linee classiche di pesca a 13 e 11.50, hanno ripiegato sulla ulteriormente difficile scelta di una pesca a corto raggio esplicata a distanza variabile di 5-9 metri da riva, dove la forza della corrente è decisamente più contenuta e le breme vengono a rifugiarsi nelle condizioni proibitive delle piene. Pescare a questa distanza a Medelana implica, però, la capacità di “leggere” al meglio le caratteristiche del proprio picchetto, poiché la sassaia che compone l’argine è oltre modo differente in ogni tratto del canale e quindi i pesci possono essere ovunque ed in nessun posto, complicando in maniera decisiva la scelta sulla condotta di gara.

E’ lo stesso Lugi Belli, leader della formazione, che mi racconta questa situazione:

“Ci siamo trovati a dover fronteggiare una situazione che conoscevamo più in teoria che in pratica, avendo pescato prevalentemente lunghi nel corso delle varie prove. Abbiamo constatato che questa pesca corta presenta la necessità di trovare uno spazio, magari anche piccolo, che sia più pianeggiante possibile tra i massi che costituiscono la riva del canale. Queste posizioni possono trovarsi, però, a varie distanze, quindi il lavoro di sonda e le passate di prova prima della gara sono fondamentali.”

Com’è stata la pescosità, Luigi, durante la gara?

“Ovviamente l’attività delle breme risente di queste condizioni e i pesi complessivi sono stati generalmente più contenuti ma comunque sempre su livelli più che ottimi ed hanno regalato spesso sfide avvincenti. Torniamo moloto soddisfatti da questa lunga trasferta con una preziosissima vittoria di tappa che ci rincuora molto.”

Complimenti Luigi, ottima pertenza che fa ben sperare. Parlami delle attrezzature che avete scelto per affrontare un campo di gara che non fa certo parte del vostro circuito abituale…

“Come pasture e terre ci siamo affidati all’esperienza di Massimo Fontana, il nostro leader, e della nostra squadra A che qui hanno disputato diverse gare compreso le finali del Campionato Italiano per Società dello scorso anno. La pasturazione iniziale la abbiamo fatta a coppetta, sulla distanza prescelta, con 3 chili di Turbo Black VDE con l’aggiunta di 2 chili di terra River Clay sempre VDE, mentre per alimentare con il fouillis durante la gara abbiamo inumidito 2 pacchi di argilla nera VDE+1 di argille chiara VDE+ 1 pacco di terra di fondo VDE e della bentonite Match di Tubertini.

Avevamo visto che era difficile impiegare con profitto lenze estreme e pesanti e quindi abbiamo scelto di realizzare lenze di portate intermedie sia con degli Skipper e dei Frisbee che con galleggianti classici della serie PRO91, montati su linee realizzate con del Tatanka da 0.18/0.20mm e terminali da 20/25 cm di Next dello 0.14 leganti ami della serie 2 opaca del 12 e 14. Tutto abbastanza classico ma estremamente efficace, visti i risultati.”

Per quale motivo avete montato anche lenze con galleggianti classici Luigi?

“Perché in alcuni picchetto non si trovavano punti di appoggio puliti, su cui pescare da fermi, e quindi la scelta più proficua era quella di pescarci a passare, con lenza più leggere da 6/8 grammi, sfiorando il fondo e pasturando continuamente a mano. Chi, invece, ha avuto la fortuna di avere un picchetto più pulito ha pescato bloccato sulla roba con Skipper e Frisbee da 20 grammi.”


Angelo Borgatti