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Mario Casale, passione feeder al 100%

Mario Casale, passione feeder al 100%
01
Dic

Trentadue anni, milanese, sposato da sette anni con un bambino di quattro, Manuel, idraulico, un sorriso aperto e sincero, ammalato di pesca da quando il papà pescatore lo portava a savette sul Ticino: questo il ritratto sommario del neo Campione Italiano individuale di pesca a feeder 2015 Mario Casale, un passato di agonista nella pesca al colpo, anche ad un buon livello, e una passione recentissima e bruciante per il feeder.

Mario è un ragazzo di una semplicità assoluta, cordialissimo e tranquillo; l'ho incontrato alcuni giorni dopo quel pomeriggio che lo ha visto salire sul gradino più alto del podio più importante a livello individuale.

Mario é in forza alla F.lli Campana Tubertini e con questi colori sta disputando anche il CIS feeder, che lo vede al terzo posto, assieme ai compagni, nella classifica generale, in piena corsa per ...

Mario, non vorrei andare avanti oltre con l'argomento CIS, almeno per una questione di scaramanzia...

"Giusto, giusto! Anche se siamo messi bene ma...Lasciamo stare. Pensiamo a Peschiera ancora per qualche giorno!"

Esatto Mario, veniamo a questo Titolo fantastico, un Titolo sperato o inaspettato

"Direi certamente un Titolo sperato, una speranza che é diventata maggiore gara dopo gara, dalle qualificazioni fino alla penultima prova di Corbara, con quel primo che mi ha caricato moltissimo. In seguito ho provato il Mincio per alcune volte perché ci tenevo veramente tanto a fare bene qui. E fortunatamente ci sono riuscito!"

Parliamo di Peschiera e del Mincio che avete trovato per la finale...

"Il Mincio di questa finale é stato molto diverso da quello dello scorso quando venimmo per il CIS. Nelle ultime settimane il fiume é cambiato abbastanza: in precedenza si prendevano carpette, carassi, cavedani, barbi, poche scardole. Poi la velocità della corrente é andata diminuendo nell'ultima settimana, questi pesci sono pressoché scomparsi e sono rimasti i pesci più difficili, i cavedani . E su quelli bisognava fare la gara. "

Com'è stata, allora, la tua gara?

"Sono arrivato a decidere di provare su due linee, una sui 20/25 metri e l'altra sui 45/50. Per pescare sulla linea corta avevo predisposto due Concept feeder medium da 13 piedi con le vette da 1 oncia, mentre per la linea lunga le mie canne sono state le Focalize da 13 piedi su cui ho montato le cime da 1.5 once della Concept, un mix che secondo me si dimostra azzeccato a Peschiera. Come pasturatori, sulla linea corta avevo scelto dei Pellet Feeder di Nisa che si usano bene anche con la pastura, rilascia molto rapidamente il contenuto e crea una bella fumata anche con bigattini o caster in pastura. Sulla linea lunga mi sono affidato ai classici Rocket Medium da 44 grammi per passare agli Small ed infine ai Mini. La pescata, comunque, l'ho fatta praticamente tutta sui 24/25 metri, dove avevo del pulito e l'azione di pesca riuscivo a farla abbastanza bene. Da quello che avevo visto durante le prove, io avevo deciso di cercare i pesci sul fondo, in una impostazione abbastanza classica, facendo tre lanci con bigattini incollati abbastanza duri dopo aver fatto uno/due lanci di pastura con caster per richiamare in zona il branco dei pesci; come ami io uso moltissimo la serie 26, in quest'occasione del 14 e del 16, legati con degli spezzoni di Next da 80 cm dl diametro 0.148 mm, che potrà sembrare molto grosso per il Mincio ed i suoi cavedani, ma se consideriamo che l'azione di pesca era sul fondo, a terminale adagiato, diventa ininfluente; infatti alla fine di cavedani ne ho presi nove ed almeno altri due/tre mi hanno strappato ugualmente. L'intervallo tra ogni lancio era circa di cinque minuti."

Tutti i settori di questa finale erano pieni di avversari temibilissimi. Nel tuo chi c'era?

"Posso dire di essere stato in buona compagnia, infatti con me nel settore B c'erano Marco Mazzetti, Manuel Marchese, che vincerà con oltre 8.000 punti di cavedani, Massimiliano Tacchetto, Bonaveri, Gadda... insomma tutta gente tostissima! Io ero al numero 1 e quindi vedevo poco degli altri; gli amici che avevo sulla sponda mi dicevano che Mazzetti era partito bene e Manuel era in ritardo ma stava recuperando; a metà gara io avevo tre pesci belli quando Mazzetti ne aveva 8 ma, mi dicevano, più piccoli. Nella seconda parte di gara mi giunge voce che Manuel aveva preso il largo ed era pressoché irrecuperabile. Mazzetti si era un po' fermato ed io era arrivato a sei, oltre ad aver strappato un pesce grosso. Nell'ultima mezz'ora faccio un altro cavedano, sul chilo e mezzo ed arrivo a sette; Manuel ha otto pesci di cui almeno 4 molto grossi, Mazzetti era a otto ed anche lui nel finale mette in nassa un cavedano da chilo e mezzo circa, tanto che a quel punto ho pensato che non ce l'avevo fatta. Alla pesa faccio 6.310 e sono in testa fino a Mazzetti che era il mio riferimento; quando vedo il suo peso che non tocca i 6.000 punti mi é esplosa dentro la gioia. Dopo é toccato a Manuel pesare, che stravince con oltre 8.000 ma questa sua vittoria mi ha fatto gioco nell'economia del settore perché rispetto a me era più indietro ed ha tenuto Mazzetti lontano. In quel momento ho pensato che forse avevo vinto il Titolo, perché Felicani, che conduceva la classifica, lo davano messo male nel settore."

E poco dopo è giunta la conferma: Mario Casale Campione d'Italia 2015! E con il Titolo arriva anche la maglia Azzurra della Nazionale, Mario...

"Diciamo che non realizzo ancora questa cosa, che mi sembra un sogno. Se sarò convocato darò certamente il meglio di me anche in quella situazione, anzi anche qualcosa in più, se possibile. Non so se sarò all'altezza della situazione ma certamente l'impegno mio sarà massimo, garantito!"

Raccontiamo ai nostri lettori, Mario, come sei arrivato al feeder...

"Io vengo dalla pesca al colpo, specialità in cui ho gareggiato in diverse Società milanesi, dapprima del paese, nei pierini, con la Ca' Bianca, società del quartiere Barona, dove abitavamo a quel tempo. Durante l'adolescenza ho un po' abbandonato le gare ma ho continuato a pescare, con gli amici, nei laghetti della zona. A diciotto anni ho ricominciato a gareggiare, con l'Europesca di Abbiategrasso per un paio di stagioni poi sono passato al Barbo, dove sono rimasto quattro anni durante i quali, con Simone Donetti, oggi alle Groane, e i fratelli Brambilla, ci siamo tolti diverse soddisfazioni. Sono stato due stagioni anche alla Carpanela di Giussago, con la quale siamo arrivati in Eccellenza Nord

Ho iniziato a pescare a feeder solo due anni fa, per gioco. Ero in vacanza in provincia di Benevento e con un amico agonista del posto, Maurizio Caggiano della Lenza Benevento, sono stato a pescare sul lago La Mignatta, a S. Giorgio al Molara. Io pescavo all'inglese e lui a feeder; io prendevo dei gardoncini da trenta grammi mentre lui faceva un carassio al giro. Allora mi sono incuriosito ed ho chiesto di provare con la sua canna e... debbo ancora smettere. Lo scorso anno, quando ho cominciato a gareggiare, sono stato nella Società di Andrea Caruso e quest'anno sono passato alla F.lli Campana, dove disputo, appunto, il CIS."

Hai abbandonato completamente il colpo?

"In pratica si. Se vuoi fare bene una cosa ti ci devi dedicare al massimo, non si possono praticare entrambe le specialità se vuoi fare le cose come si deve. E la mia scelta l'ho fatta. E poi é anche una questione di costi, troppo alti nel colpo, e di tempo da dedicare. E, alla fine, il feeder mi soddisfa molto come approccio perché più semplice come preparazione anche se occorre fare le cose perfettamente se si vuole arrivare e la parte tecnica é molto elevata, nonostante le apparenze. E questo é quello che mi interessa di più."

Beh, Mario, arrivare a vincere il Titolo italiano dopo appena due anni di pratica in questa disciplina è certamente un grande risultato ed un buon viatico per il tuo futuro, vista anche la tua età...

"Ti ringrazio. Da parte mia cercherò di onorare al meglio questo Titolo che mi da una grande carica ed una voglia enorme di fare bene. La mia grande passione é la pesca e soprattutto l'agonismo, quindi il mio futuro é tutto proiettato in questa direzione. In questa sede vorrei anche ringraziare lo sponsor Tubertini per l'aiuto che ha fornito alla Società e a al sottoscritto grazie ai suoi prodotti di altissimo livello."



Angelo Borgatti