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Nettuno regina di Adria

Nettuno regina di Adria
08
Mag

Questa intervista sono stato molto tentato di nominarla "La rivincita"ma il rispetto e la sportività mi hanno fatto propendere per l'attribuzione di un titolo nobiliare ad una squadra che ha dimostrato, nello scorso week end di A2 disputato ad Adria, di avere compreso molto bene molte delle sfumature che caratterizzano il campo di gara rodigino e di avere tutti i requisiti per fare molto bene nel campionato appena iniziato.
La Nettuno Tubertini di Verona é una bella realtà agonistica veneta, che ha legato il suo nome da oltre tre lustri all'Azienda di Bazzano, che sta facendo molto bene e non da oggi.
Sabato e domenica i ragazzi della Nettuno Tubertini hanno fatto valere la propria legge con due risultati inequivocabili, due vittorie assolute con punteggi bassisimi: 5 e 6 penalità per un totale di 11 complessive in due gare!!!
Gianluca Rangoni, Nicola Salaro, Verzes Sebastian e Michele Bellini dopo la vittoria dello scorso anno sempre qui a Loreo, hanno dimostrato con questi due successi di essere quelli da battere, almeno sul Canal Bianco.
Ecco allora che abbiamo sentito Gianluca Rangoni come portavoce del quartetto scaligero per cercare di capire cosa e come fare per affrontare nel modo giusto il difficile ma generoso Canal Bianco!

Gianluca siete reduci da un week end fantastico! Che dire?
"La prima cosa da dire, ci teniamo molto a sottolinearlo, sono i ringraziamenti che vogliamo fare al nostro sponsor tecnico Tubertini e al nostro negozio di appoggio, che é anch'esso sponsor della Nettuno, ossia Walter Pesca, a Revere(Mn). Sin dai tempi di Walter Casolari, il fondatore, un quindicina di anni fa, sino ad oggi, con la figlia Monica, nel negozio di Revere noi troviamo tutte le novità tecniche Tubertini e le esche perfette che usiamo nelle nostre competizioni. E questa è una grande sicurezza per quando andiamo in gara. Venendo alle prove di Adria, credo sia inutile dirti quanto siamo contenti di come sono andate le cose."

Sai benissimo che il campo delle Chiatte, per le sue caratteristiche e la sua pescosità é sotto gli occhi di tutti, soprattutto per i risultati che squadre sponsorizzate da un'altra importante azienda italiana ha conseguito in tante gare. Con le vostre performance avete segnato una sorta di pesante rivincita per il marchio di Bazzano...
"Ti ringrazio per il riconoscimento ma noi abbiamo solamente cercato di fare quelle cose che già lo scorso anno, quando vincemmo la gara equivalente, avevamo capito del canale. Quest'anno abbiamo trovato un canale leggermente diverso rispetto al 2015, sottoposto ad una pressione di pesca maggiore. Abbiamo modificato qualcosa nelle impostazioni per adattarci alle condizioni di quest'anno ma non tanto."

La domanda sorge spontanea, allora: qual'é l'approccio mentale corretto per affrontare Adria, secondo voi? Per alcuni é veramente un rebus...
"Non ci sono segreti veri e propri, credimi. Almeno noi non ne abbiamo. Occorre invece curare al massimo i particolari della giornata di gara, valutare bene le condizioni del canale in relazione alle maree, il fondale che si ha davanti nel picchetto per impostare le linee di pesca, riuscire ad adattare la pasturazione in relazione a questo perché le breme risentono tantissimo della tipologia di marea del momento. Il mix di queste cose determina la giusta impostazione della giornata."

Quello della marea é un punto abbastanza acclarato nelle linee generali ma, entrando nello specifico, cos'é che fa la differenza secondo voi?
"Noi siamo andati molto spesso a provare il canale in questi mesi, ed abbiamo visto, ad esempio, che quando la marea é lenta, fa il morto, i pesci sono più apatici e bisogna raccogliere tutto; quando l'acqua muove molto o addirittura risale, i pesci sono più attivi; ma non deve correre troppo, perché se occorrono più di trenta grammi per pescare correttamente, allora i pesci diventano più difficili."

Si parla molto della salinità in relazione alla marea... Tu pensi che abbia molta influenza sul comportamento dei pesci?
"Moltissimo! Quando il cuneo salino risale molto lungo il canale, allora le breme chiudono la bocca o quasi e si risente molto nelle zone centrali del campo gara."

Ritenete che questa condizione influisca anche sulla qualità e quantità della pasturazione?
"Più che su questi parametri direi che occorre variare le caratteristiche di tenuta delle terre in relazione alla velocità della corrente: con una velocità importante tenderemo a bagnare maggiormente la terra mentre con una corrente più moderata staremo più scarsi d'acqua. Almeno questo é come ci regoliamo noi."

Mi accennavi anche alle caratteristiche del fondale antistante il picchetto...
"Si, ci sono picchetti che, in effetti, sono veramente più complicati, soprattutto nella nuova quarta zona, dove ci sono dislivelli anche importanti e dove sembra proprio che i pesci non amino sostare. Al contrario, se troviamo un profilo del fondale più regolare, possiamo ritenere con buon margine di sicurezza che qui le breme ci dovrebbero essere e stazionare."

Voi quali linee di pesca avete sfruttato principalmente?
"Le impostazioni nostre solitamente sono sul filo di corrente che si trova a tiro delle cinque sezioni delle Concept e poi a 11.50, ossia a 7 pezzi. Di solito lì si pesca bene. Due di noi hanno pescato più lunghi e due più corti, in relazione al fondale e alla risposta delle breme."

Un altro argomento di confronto é quello sull'innesco, dove si discute sull'opportunità di usare solo il classico ver de vase oppure anche il bigattino. La vostra opinione?
"Noi abbiamo rilevato che ad inizio stagione il bigattino può essere una valida alternativa e, a volte, fa la differenza. Con l'aumentare della pressione di pesca, la scelta è sempre più orientata sul ver de vase. Nelle gare dell'A2 noi abbiamo usato pressoché solo quest'ultimo."

Veniamo alla parte tecnica, Gianluca, analizzando i materiali che avete impiegato per dominare alle Chiatte!
"Come pastura noi usiamo la Turbo Black di Van den Eynde a cui abbiamo aggiunto della Terra di Fondo sempre VdE, quella del sacco verde per intenderci. La pastura l'abbiamo usata in gran parte all'inizio, mentre per l'alimentazione abbiamo creato un mix tra l'Argilla Nera e la Terra di Fondo con aggiunta di bentonite, ma solo se l'acqua é molto veloce. Come galleggianti noi montiamo i nuovi Sting con antenna in fibra di vetro. Per le due gare avevmo preparato un ventaglio molto ampio di grammature, da 4 ai 30 grammi, perché avevamo visto che le condizioni di marea erano molto variabili. Come filo per la madre lenza impieghiamo il Predator Tubertini da 0.20 mm mentre per i terminali preferiamo il Next, del 14 e del 16 per legare degli ami del n° 14 della serie 18."

Mi hanno detto che quella di domenica è stata veramente una gara molto dura dal punto di vista meteo...
"Assolutamente si. Il vento forte e la pioggia sono stati un ostacolo molto duro. Però la domenica precedente era stato ancora peggio! Diciamo che eravamo pronti anche per questo. Una grossa mano ce l'hanno data le nostre "sponde" che ci hanno aiutato tantissimo e voglio approfittare di questa occasione per ringraziare anche loro."

Prossimo appuntamento, Gianluca?
"Prossima tappa in Cavo Lama. Nelle ultime stagioni abbiamo fatto bene in Lama, proveremo di ripeterci anche lì. Certamente avremo gli occhi di tutti addosso ma noi andremo per la nostra strada, cercando di amministrare il vantaggio che abbiamo oggi."

Tanti auguri alla Nettuno, allora!

Angelo Borgatti