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Feeder bolognese all'insegna di Draghetti

Feeder bolognese all'insegna di Draghetti
16
Mag

Il primo round del Provinciale feeder di Bologna é andato in scena il 25 aprile, nel Lago 1 dell'impianto federale SAPABA di Sasso Marconi, alle porte di Bologna e primi responsi che indicano in Giovanni Draghetti, della Lenza Medicinese Tubertini, il primo leader della graduatoria generale. con quasi 21 chili di carpe e carassi. Il notevole peso di Draghetti non deve trarre in inganno sulla difficoltà presentate dalla gara, poiché i pesci dei Laghi SAPABA sono tutt'altro che facili da individuare nel grande invaso bolognese ed ancor più difficili da convincere ad abboccare.Come spesso capita in queste acque, una maggiore chance di successo é delegata alla possibilità, ed abilità, nel ricercare le carpe, presenti con soggetti anche di notevoli dimensioni, che alla fine sono sempre determinanti ai fini del risultato di settore; va detto che Draghetti ha fatto della regolarità la sua arma vincente, andando a realizzare un notevole numero di pesci di taglia media.Altri vincitori di settore sono stati, nell'ordine, Liviu Moldovan della neonata ASD Tubertini Fishing Club e Diego Bruina ancora della Medicinese Tubertini. Ancora due medicinesi a ridosso della terna di testa: Enzo Marzocchi, che svetta tra i secondi di settore con quasi 17 chili, e Francesco Marino, che porta alla bilancia kg. 12.720. Alle loro spalle il detentore del Titolo provinciale Moreno Pandini , che conferma il suo feeling con le zone alte della classifica. Ottimo secondo di settore anche per Stefano Cavicchi, che inaugura nel migliore dei modi la sua freschissima presidenza del Tubertini Fishing Team. Da segnalare l’inedita e gradita sorpresa di uno degli assi della Lenza Emiliana Tubertini colpo, Marcello Corradi, che ha voluto mettersi in gioco anche con la specialità dei “vettini vibranti”; al termine finisce con un onorevolissmo quarto di settore ed il rimpianto per una carpa di taglia che avrebbe certamente aiutato il talentuoso Marcello a fare ancora meglio. Al termine il suo commento all’esperienza inusuale è stato oltremodo positivo e la promessa di riprovarci non si è fatta attendere.

Angelo Borgatti