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Un Mondiale vinto ma non solo...

Un Mondiale vinto ma non solo...
09
Giu

A Rogoznica, cittadina croata situata a circa 30 chilometri a nord di Spalato, si è svolto l’ottavo Campionato del Mondo per Club di Canna da Natante.
Tredici i club partecipanti, tra cui 5 italiani.
Tra le favorite per il successo finale sicuramente la Lenza Emiliana Tubertini composta da Marco Volpi, Paolo Volpini, Gabriele Brunettin, Anthony Giacomini e dal Presidente della società, nonchè riserva di lusso in quest’ occasione, Franco Galliani. I giorni 7-8-9 maggio sono stati dedicati a provare i campi gara (cambiati all’ultimo momento come avrete modo di leggere nel commento di Marco Volpi).
Al terzo giorno di prove si era capito che si trattava di una pesca tecnica e difficile, pochi pesci da pescare veramente bene, con fili sottili anche dello 0,14, pescando anche a profondità di 80 metri. I campi gara prevedevano una profondità che oscillava dai 10 ai 90 metri, fondali di sabbia misti a fango con qualche roccia qua e la. Le esche, fornite dall’organizzazione, nell’occasione erano 2,5 chili di cozze, 2,5 etti di calamari e 2,5 etti di gamberi, da preparare in circa un’ora e mezzo prima della gara. Una preparazione complessa che consiste nel tagliarle, sgusciarle ed eventualmente legarle con filo elastico o ammorbidirle come nel caso del calamaro. La scelta di come preparare le esche riveste un ruolo primario, un errore in questa fase può vanificare tutta o in parte la pescata, quindi quest’ operazione va studiata bene nei giorni di prova. I pesci presenti erano pagelli, saraghi, menole, boghe, castagnole rosse, nicchi, sciarrani, besughi etc.


Domenica 10 maggio sfilata dei club, alzabandiera, inni Nazionali e inizio del Campionato.
Lunedì 11 giornata di prova ufficiale, una gara dove i concorrenti, riuniti per club su ogni barca, pescano con le stesse condizioni della gara; chiaramente la classifica di questa prova non ha nessun significato.
Per la prima gara viene scelto il campo 2, caratterizzato da profondità che oscillano dai 10 ai 90 metri, poco pescoso, con una pesca molto tecnica e dove la cattura di un pesce di taglia di 300-500 grammi può far vincere il settore. Vince la prova con tre primi e un secondo il club Croato di Zara composto di quattro elementi veramente forti, tutti della Nazionale Croata, con a capo David Bajlo un pescatore tra i primi cinque al Mondo. Da ricordare che per ogni formazione valgono tre risultati sui quattro conseguiti, con lo scarto del peggiore, seconda si piazza la Lega Navale di Genova, anch’essa con tre primi, e terza la Lenza Emiliana Tubertini con un primo e due secondi.
Seconda giornata di gara sul campo 1, una zona pescosa sia come pesci di fondo sia come boghe. Saranno proprio quest’ultime, di ottima taglia, a farla da padrone. In quest’ occasione Volpini, che ha subito lo scarto della prima prova, realizza l’assoluto con quasi 14 chili, ma è tutta la Lenza Emiliana a dare una bella scossa realizzando quattro primi pesanti con oltre 10 chili di Volpi (autore di un primo pesante anche il primo giorno, in cui è giunto secondo assoluto, battendo il croato nella sua barca) e viene tenuto il bel primo di Brunettin con oltre 8 chili in prevalenza fatto con pesci di fondo. Questo volta è il punteggio del giovane Giacomini a essere scartato, con conseguente presa in giro dei compagni. Al secondo posto la Lega Navale di Genova e al terzo la squadra Croata di Bajlo.
Dopo due prove ben tre squadre sono appaiate a 4 penalità, così la terza e ultima gara sarà decisiva per l’assegnazione del Titolo.

In quest’ ultima gara la Lenza Emiliana ha due scontri diretti con la squadra di Zara, il primo con Volpi e il secondo con Brunettin, contrapposto al fortissimo Bajlo, mentre nessuno scontro diretto con la Lega Navale.
Il campo prescelto è “Campo Due” con una profondità variabile da pochi metri fino ai 60 metri. Un bel vento teso caratterizza questa prova ma per fortuna il mare rimane calmo. Poco pesce, pesca mista sia a pesci di fondo che a boghe, menole e zerri, con qualche bel pesce nel mezzo che ribalta la classifica.


Al termine della prova Volpi vince bene sul croato ma si ha la notizia già in mare che Volpini fa terzo di barca, risultato disastroso considerando che correva voce che nello scontro diretto Brunettin non era messo bene.
Al rientro al porto la notizia che Giacomini aveva vinto e che la Lega Navale aveva tre primi bassi di peso ma tre primi, faceva presagire un finale al cardiopalma. I croati con due primi e un secondo fatto sulla barca di Volpi, aspettavamo con ansia il rientro di Brunettin... Al rientro in porto il volto di Gabriele era sereno ed alla domanda: "cosa hai fatto?" la riposta è stata lapidaria: "L’ ho fatto IMPAZZIRE!!!!".
Gabriele era partito malissimo al primo turno, Bajlo gli aveva dato 25 pesci a 5 ma il Gabri di questi tempi è veramente in forma smagliante: mantenendo la calma e ragionando è riuscito a rimontarlo e superarlo: tre primi e Titolo alla Lenza Emiliana Tubertini.
Seconda in classifica finale la fortissima Lega Navale di Genova, terzo il club di Zara, quarta l’ Assonautica di Ancona. Da dire che tutti i club italiani si sono ben comportati anche con qualche bella performance dei singoli.
Per la Lenza Emiliana Tubertini è il quinto Mondiale vinto in sei edizioni cui ha partecipato, un record veramente straordinario. Il titolo individuale non viene assegnato nel Mondiale per Club ma l’assoluto dopo tre gare lo ha realizzato Volpi.
Definire dei Grandi Campioni gli alfieri della Lenza Emiliana Tubertini forse è veramente riduttivo, infatti, nonostante le tante difficoltà incontrate in questa difficilissima trasferta in terra Croata, con un’organizzazione da censurare, lo leggeremo nell'intervista senza peli sulla lingua di Marco Volpi, è riuscita ancora una volta a stravincere, consolidando lo strapotere assoluto che la Lenza Emiliana Tubertini e la nostra Nazionale hanno dimostrato di possedere in questa disciplina, oramai da tantissimi anni.
A parere di chi scrive, la canna da natante italiana, un eccellenza italiana nel mondo, meriterebbe di essere salvaguardata da comportamenti antisportivi e quindi invitiamo tutti gli Organismi federali ed internazionali competenti a vigilare affinchè le future competizioni avvengano nel rispetto delle regole.


Marco Volpi, l'intervista al campione su questo Mondiale per club

Marco, diciamo che è stato un Mondiale strepitoso per la Lenza ma non certo impeccabile per tanti aspetti...
"Sin da prima della partenza si sospettava che le squadre locali potessero fare dei giochi strani per avvantaggiarsi a discapito delle altre squadre e così è stato. Quella più clamorosa riguarda i campi gara, citati sul regolamento con tanto di cartina, disegno e coordinate, tra l’altro alcune sbagliate. Dopo tre giorni di prove sui campi gara, con la barca prenotato all’organizzazione a spese della Lenza Emiliana, l’organizzazione ha introdotto due nuovi campi gara e modificato totalmente i campi vecchi ufficiali senza motivo.
La nostra protesta è stata inutile, sono andati per la loro strada.
Anche sulle barche ci sono stati molti problemi perchè erano in realtà dei gusci di noce, di lunghezza compresa tra i 4 ed i 5,5 metri, gozzi di legno che dovevano ospitare a bordo 4 concorrenti più la loro attrezzatura e il barcaiolo. Le foto delle barche messe sul programma avevano indotto i club italiani a smuovere una protesta scritta insieme alla Fipsas per l’inadeguatezza di questi mezzi non conformi neanche al regolamento internazionale, che parla di distanze di un metro e mezzo tra i concorrenti, e di apparecchiature elettroniche come gps ed ecoscandagli. Ci è stato risposto che le barche andavano benissimo e che le foto messe sul sito ingannavano. Tra le 13 barche (premetto tutte da scartare) ve ne erano tre in particolare, piccole, gelose al rollio, instabili, insomma veramente poco sicure e ad altissimo rischio di affondamento con le persone e le attrezzature, che superavano di almeno il doppio i chili che potevano essere sopportati da queste ciabatte del mare. Le proteste di tutti i team italiani sul posto sono state vigorose attraverso un reclamo ufficiale scritto, che se non avessero cambiato almeno la barca B quella veramente più pericolosa, non saremmo montati in barca e non avremmo fatto la prima prova.
Con questo reclamo l’organizzazione ha trovato un’altra barca, più sicura ma credetemi le barche da sostituire dovevano essere tutte. Tutti i team italiani vedendo le foto delle barche sul programma si erano costruiti dei cassettoni portalenze veramente ridotti, si andava in gara con un piccolo contenitore, il portacanne, il portapesci e una piccola borsa, e credetemi si faceva fatica a sistemare questa ridottissima attrezzatura su quei gusci di noce. Vorrei chiedere agli organizzatori e quindi alla Fips Mer, la Federazione Internazionale presente con un responsabile proprio lì che doveva vigilare, se non provano VERGOGNA nei confronti di atleti che in un periodo di crisi economica come quello attuale, fanno enormi sacrifici sia economici sia di tempo, ferie etc. per partecipare a un Campionato del Mondo e quando arrivano a salire sulle barche, tra l’altro pericolose, devono porsi il problema di dove mettere una borsa!
Questa è una totale mancanza di rispetto e bisognerebbe che a pagare fossero i responsabili, coloro che hanno assegnato il campionato alla Croazia e hanno avvallato queste barchette nonostante il reclamo fatto mesi prima dalla Federazione Italiana.
Dopo il Mondiale del 2010 in Montenegro (tra l’altro vinto dalla Nazionale italiana) la Federazione internazionale aveva promesso che una simile situazione non si sarebbe più verificata e invece eccoci oggi, nel 2015, nella stessa situazione se non peggiore. La fortuna è che nei giorni di gara il mare era liscio come l’olio, perchè sarebbero bastate delle onde da 30-40 centimetri per farci affondare. Nessuno ha costretto la Croazia ad organizzare per forza il campionato, se l’hanno fatto lo dovevano fare con dei mezzi appropriati; se le loro gare interne le fanno con la "ciambella" e la "paperina" sono fatti loro, questo è un Campionato del Mondo non una gara sociale del circolo. Pensate che nella prima gara hanno vietato di fumare poichè la federazione Croata ha messo questa regola, ma qui siamo a un Campionato del Mondo e anche qui polemiche a non finire; poi nella seconda e terza gara hanno lasciato liberi di fumare i fumatori. Non sto a dirvi altri particolari, perchè non finiremmo più. Voglio solo far presente a tutti voi ma soprattutto al Presidente Internazionale che queste situazioni non devono più verificarsi in futuro, in quanto i dirigenti di una Federazione, compresa quella italiana, devono portare rispetto a noi agonisti e non metterci sempre il bastone tra le ruote con regole che decidono loro e trovano disappunto tra tutti e ripeto tutti i garisti; le cose vanno semplificate e non complicate, questo vale anche per i nostri dirigenti.
Tutte queste critiche non vengono da una persona o da un club che è arrivato a metà classifica ma da colui che ha vinto la classifica individuale e dal mio club, la Lenza Emiliana Tubertini, che ha vinto questo Mondiale, e quindi non possono essere considerate scuse nè di alibi.
La Croazia ha dei luoghi meravigliosi, coste, fondali, spiagge e pesci unici al mondo, da lasciare a bocca aperta anche il sottoscritto, nonostante abbia girato il mondo; ci voleva poco a organizzare un evento straordinario, ma ripeto la colpa non è tanto della Società che ha organizzato, la quale non ha mai visto un Mondiale, ma della Federazione Internazionale ed i suoi rappresentanti in loco, i quali, invece di pensare di essere in vacanza, devono controllare per tempo che ci siano i requisiti idonei per la disputa di un campionato del mondo. Mi sono voluto togliere dei sassolini ed anche dei mattoni dalle scarpe perchè io amo la pesca, le competizioni, la disciplina della canna da natante che per me è la più bella e tecnica di tutte le pesche e vedendola portata a livelli così bassi io non posso stare fermo ed attendere che qualcuno rovini la mia passione, perchè è da quando avevo quattordici anni (oggi ne ho 46) che la pratico, divertendomi."


Marco, veniamo alla parte tecnica. Innanzitutto com'è stata la pescata nelle tre manche del Mondiale? Quali tipologie di pesci su cui vi siete concentrati, tipi di fondale, profondità...
"Sono stati impiegati quattro i campi gara, ognuno con caratteristiche diverse, con fondali che oscillavano dai 10 ai 90 metri di fondo. La conformazione dei fondali era abbastanza mista, con posidonia, roccia, fango e sabbia. I pesci chiaramente variavano in base ai fondali, le specie erano varie, dalle boghe ai pagelli, saraghi, tanute, sciarrani, tracine, menole etc."


Marco, tu sei anche un grande tecnico ed esperto del settore e quindi vogliamo parlare anche delle attrezzature Tubertini che avete impiegato in quest'occasione?
"Le attrezzature naturalmente variavano molto in base alla profondità ed al campo gara scelto; diciamo che il bello della pesca da natante è che bisogna essere preparati veramente bene in quanto vi sono un infinità di tecniche e lenze, un buon garista deve disporre di un bagaglio di lenze notevole per affrontare le diverse situazioni che si vengono a creare anche nella gara stessa. Ricordo che la barca può cambiare posizione (se la maggioranza a bordo lo desidera) e si verifica magari che dopo lo spostamento cambia totalmente la pesca, ad esempio si passa a pescare a 70 metri di fondo e posizionando la barca più verso terra ci si trovi su 15-20 metri. Questa situazione è il bello delle gare dalla barca: chi vince è il più forte, quello più tecnico e preparato. Noi della Lenza Emiliana per pescare a fondo impieghiamo normalmente le F1 506 ad innesti, canne inimitabili e fantastiche e in certe occasioni peschiamo con le F1 telescopiche nella versione Medium per non cambiare canna se entrano le boghe ma non c'è da farci la pesca a senso unico e magari ritornare a pescare a fondo. Per le boghe invece la scelta della canne è obbligata sull'attrezzo più bello presente sul mercato e mi riferisco alle F1 telescopiche Ultra Light di 5 metri: provate a prendere in mano questa canna e capirete da soli. Per pescare a fondo impieghiamo gli ami della serie 1B del 12-10, la serie 7 nichelata nei numeri 10-9-8 e la serie 2 opaca in svariate misure. Come fili in bobina abbiamo il mitico Sky Blu nei diametri 0.22 - 0.25 - 0.30. I travi lenze li realizziamo sia con il Tatanka Evo Silver che con il Top Scorer. Per i finali niente di meglio del fluorocarbon e in questi casi il Carbon White e il Fantasm di Tubertini sono ottimi!"


Marco, avete vinto tanto, come Lenza Emiliana Tubertini, e continuate ancora oggi. Qual'è il "segreto" di tante vittorie? (oltre che siete fortissimi!)
"Non c'è un solo segreto per le tante vittorie che otteniamo sia a livello di squadra sia individuali, è un insieme di fattori che determinano questi successi, primo tra tutti il gruppo unito, poi la voglia di vincere, di sacrificarsi, la continua ricerca sia nei materiali che nei sistemi di pesca, un capo squadra che si prende le proprie responsabilità impostando la gara e, soprattutto, non avere segreti con i propri compagni, sia si tratti di gare a squadre che individuali. Uno dei punti più importanti è di non lasciare niente al caso, ci sacrifichiamo tantissimo, dedichiamo molto del nostro tempo per rendere il tutto perfetto. Per ultimo, ma non certo meno importante, essere in una società come la Lenza Emiliana Tubertini che non ci fà mancare veramente niente, sia come appoggio morale che economico e, soprattutto, poter contare su materiali ultra tecnologici."


Tu sei il nome certamente più rappresentativo di questa tecnica, l'atleta che ha dato tanto all'immagine della Canna da Natante e quindi vorrei sapere la tua opinione sul futuro di questa specialità in Italia: rosa o grigio?
"Vorrei poter non rispondere a questa domanda ma rispondo proprio per il bene della canna da natante e dei garisti che praticano questa stupenda disciplina. Come tutti sanno nessuno più di me ama questa specialità, le ho dedicato quasi tutta la mia vita, la pesca dalla barca in gara mi ha dato veramente tanto ed anch'io credo di aver dato tanto a lei ed alla FIPSAS. Quest'ultima deve seguire di più la canna da natante, ascoltare i garisti, organizzare le gare al meglio. Spesso siamo lasciati un po' in disparte e questo non credo che il natante se lo meriti! Certamente non avremo i numeri di agonisti che ci sono in altre discipline ma i TITOLI MONDIALI vinti dalla canna da natante non può vantarli nessun'altra specialità della Federazione.
Per questo motivo occorre che i dirigenti della FIPSAS prestino più attenzione a noi della canna da natante. Se la Federazione, sia nel presente che nel futuro, investe ed investirà di più nell'organizzazione di questa specialità il futuro lo vedo rosa, altrimenti non potrà essere che molto nero."


I posti dove avete gareggiato sono molto belli ed a breve distanza dall'Italia, quindi possono essere meta di una prossima vacanza da parte di tanti conterranei. In questo caso sarebbe moto gradito un tuo consiglio tecnico al pesca sportivo che vuole cimentarsi con una vacanza di pesca in quei luoghi...
"La Croazia, soprattutto nella parte a sud vicino a Spalato, lascia letteralmente a bocca aperta chi, come noi, ama il mare. Vi assicuro che è una meta veramente fantastica per una vacanza con la famiglia e per pescare. Se qualcuno volesse cimentarsi con un po' di pesca a fondo dalla barca non potrebbe certamente attrezzarsi come facciamo noi agonisti ma con una dotazione di base dal costo contenuto ma di alta qualità potrebbe certamente togliersi belle soddisfazioni e, chissà, avvicinarsi alla canna da natante con maggior assiduità.
Come canne di base ma comunque di ottimi livello, mi sento di consigliare due modelli Tubertini, la Talaxa 6600 da 3mt o 3.50 o la Atlantis delle stesse misure, corredate da mulinelli Artica 7000.
Il filo in bobina può essere sempre lo Sky Blu delle misure da 0.25 a 0.30mm.. Come terminali io direi di preparare degli ami della serie 2 opaca dal n° 5 al n° 8 legati con spezzoni di Fantasm da 0.20 a 0.26 mm.
E... in bocca al pesce in Croazia. Vi divertirete!"

Alla luce di quanto ci hai raccontato questa vittoria acquista un valore aggiunto, felici che la bravura abbia trionfato ancora una volta sull’antisportività dimostrata. Come vogliamo lasciarci per i saluti finali?
"Vorrei ringraziare i miei compagni in primis, sia perchè sono dei campioni, degli amici e poi perchè mi sopportano: sono il capo squadra e di quelli molto pignoli e precisi; voglio sempre che le cose si facciano al meglio, senza mezze misure. Essendo un perfezionista esigo molto dai miei compagni ma allo stesso tempo con i miei consigli li metto in grado di togliersi anche delle belle soddisfazioni.
Un ringraziamento particolare a Franco Galliani e a Luciano Benassi che in quest’ occasione non è potuto venire, a Lele e Glauco Tubertini, sponsor e primi tifosi della Lenza, agli altri club italiani bravissimi e sportivissimi e un saluto e ricordo particolare a quei pescatori che ci hanno lasciato e a tutti quelli ai quali magari le cose ora non vanno al meglio sperando che il futuro sia MIGLIORE."



Angelo Borgatti e Giuseppe Trani